Torta salata di pane

La ricetta di oggi è una morbida torta salata di pane, fatta riciclando il pane avanzato e secco. E' una ricetta perfetta per riciclare gli avanzi, ed evitare di buttare il pane che abbiamo acquistato in eccesso. A casa mia non si butta via nulla! Com'è? La mia torta salata di pane è alta, morbida ma compatta, saporita, decisamente diversa dalle classiche torte salate e, a mio modesto parere, perfetta per rinfrancare dopo una tremenda giornata invernale (ma ottima anche tutto il resto dell'anno!).


Mutti

Inizio una nuova collaborazione, che come avrete capito dal titolo del post è con l'azienda di Parma Mutti. Sono felice di potervi proporre ricette create con i prodotti Mutti, da un lato per la qualità dei prodotti e dall'altro per la storia che essi rappresentano.

La ditta è stata fondata da Marcellino Mutti nel 1899, ed è cresciuta fino a diventare una delle principali aziende del settore. Oltre 100 anni di storia, vedete, non son pochi a mio avviso in un mercato come quello alimentare dove qualità ed innovazione sono elementi chiave per sopravvivere nel tempo. E quanto a prodotti, Mutti non è seconda a nessuno. Ci sono i sughi pronti, le passate, le polpe, le specialità ricercatissime... di tutto e di più! 

Inoltre, ogni prodotto passa numerosi controlli. I pomodori sono prodotti mediamente a 130 km dall'azienda, così che possano essere lavorati senza perdere la loro freschezza. Lavorazione che segue discipline specifiche e che è portata avanti con la massima cura, per un prodotto finale ineguagliabile. Nel 1999 Mutti è stata, inoltre, la prima azienda ad ottenere il Certificato di Produzione Integrata. La certificazione, rilasciata dall’ente di controllo Check fruit, ha un valore elevatissimo: rappresenta il rispetto di un insieme di procedure di controllo molto severe, sia da parte di Mutti che delle aziende agricole produttrici del pomodoro.

Sul sito c'è anche la possibilità di capire da dove viene il pomodoro del barattolo che tenete in mano, tramite l'applicazione "scopri il breve viaggio del tuo pomodoro". Capiamoci, in poco più di un'ora e mezza i pomodori datterini che tengo in mano ora sono passati dal campo allo stabilimento Mutti: un tempo brevissimo, garanzia che i poveri pomodori non sono stati lasciati ad appassire al sole o al gelo per troppo tempo perdendo le loro caratteristiche migliori.

Per saperne di più, visitate il loro sito: www.mutti-parma.com

Più nello specifico, la ditta Mutti mi ha letteralmente sommerso di campioni. Mi sono arrivati:
- 500 ml di aceto di pomodoro
- 340 gr di ketchup
- 2 x 220 gr di pomodorini dolci
- 400 gr di passata di pomodoro
- 400 gr di datterini
- 300 gr di salsa pronta di datterini
- 400 gr di passata di pomodoro al basilico
- 200 gr di sugo intenso
- 400 gr di pomodorini di collina
- 400 gr di pomodori pelati
- 400 gr di polpa "mai vista una polpa così"
- 130gr di "le verdurine", salsina di pomodoro e verdurine in tubetto
- 185 gr di triplo concentrato in tubetto
- 130 gr di doppio concentrato in tubetto


Più avanti pubblicherò le prime ricette con questi ottimi prodotti, contando che siano di gradimento vostro e della ditta che gentilmente ha voluto credere nella collaborazione con il mio blog (e che, una volta in più, ringrazio). Di tutte le ricette create, troverete i link a seguire.

Torta salata di pane, con i pomodori datterini  
Pagello al vapore con salsa speziata, con l'aggiunta dell'aceto di pomodoro 
Seppie in umido, con la polpa di pomodoro ed il doppio concentrato 
Trippa millefogli primaverile, con pomodori pelati 
Spezzatino estivo di pesce spada, con triplo concentrato di pomodoro 
Pasta coi fagiolini (pasta e teghe), con i pomodorini di collina
Panini al latte e pomodoro, con il doppio concentrato

Calamari ripieni allo speck

Quella che sono a scrivervi è una ricetta veloce e facilissima per preparare dei deliziosi calamari ripieni, sporcando pochissimi arnesi e soprattutto portando a tavola un piatto decisamente da ristorante anche se non siete degli chef provetti. Ricordate però che in questo caso la qualità degli ingredienti è tutto: preferite dunque calamari freschissimi ed uno speck approvato dal consorzio dello Speck Alto Adige IGP!


Ingredienti:

- 10 calamari non troppo grandi
- 180 gr di pane secco
- 150 gr di latte intero
- 1 cucchiaio di prezzemolo
- mezzo pomodoro
- olio e pepe q.b.


Procedimento:

Per prima cosa puliamo i calamari. Vi ricordo che va tagliata la testa (tenendo da parte i tentacoli, e stando attenti a rimuovere il becco osseo che funge da bocca), vanno tolte le interiora e la cartilagine trasparente all'interno dell'animale, e va anche tolta tutta la pelle.

Per il ripieno, tagliate al coltello e saltate in padella i tentacoli dei calamari con il pomodoro un filo d'olio per 3-4 minuti. Mescolate quindi pane, latte e lo speck tagliato a dadini quanto più piccoli possibile, un cucchiaio di prezzemolo e pochissimo pepe. Rigorosamente evitate di salare.

Quando i tentacoli avranno rilasciato in padella il loro liquido saporito, uniteli all'impasto con tutto il fondo di cottura ottenuto. Dovrete ottenere un composto umido e morbido, ma omogeneo.

Riepite i calamari con il ripieno ottenuto, e chiudeteli con uno o più stuzzicadenti. Disponeteli in una pirofila da forno, con un filo d'olio, e cuoceteli a 180°C per 20 minuti circa. A metà cottura, sfumate aggiungendo direttamente nella teglia di cottura due dita di vino bianco e rimettendo quindi in forno.

Servite ben caldi.



Consigli:

Pulire i calamari, vedrete, sarà piuttosto facile. Se tuttavia la pelle non dovesse togliersi facilmente sappiate che avete acquistato della merce ormai vecchia.

Spezie e sale non sono consigliate. Lo speck dona già tutto il sapore di cui c'è bisogno, ed il calamaro è già abbastanza salato di suo in questo caso.

Straccetti di manzo alle bacche goji

Le bacche goji, che ho già avuto modo di proporvi nel tè freddo con lime, sono un alimento delizioso e particolarmente interessante (tanto per dirne una, per il loro potente effetto antiossidante). Voglio proporvele in versione cotta, come accompagnamento per della carne, per uno spunto in più nel caso decidiate di inserirle stabilmente nella vostra dieta.
Questo sughetto facile da fare, molto veloce e delizioso, sono certa che vi stupirà! Non ci credevo nemmeno io, quando sperimentando al mio solito l'ho creato...


Ingredienti per due persone:

- 200 gr di fettine di manzo
- 2 manciate di bacche goji
- mezza cipolla
- mezzo porro
- sale e pepe
- olio d'oliva
- erba cipollina per guarnire



Procedimento:

Tritate grossolanamente al coltello le bacche di goji, e mettetele in una capiente padella con una tazzina d'acqua calda. Lasciate riposare e nell'intanto tagliate in modo regolare e sottile anche la cipolla ed il porro. Aggiungeteli quindi alla padella, con un filo d'olio, e mettete sulla fiamma.

Fate andare a fuoco vivo, con il coperchio, per una decina di minuti, fino a che non si formerà una crema rossastra. Aggiungete, se necessario, altra acqua (le goji, essendo secche, ne assorbiranno parecchia). Salate e pepate a piacere.

Tagliate il manzo a straccetti sottili e regolari, e cuocetelo per qualche minuto nella salsa così creata. Non dovete cuocere troppo a lungo la carne, ed anzi sarebbe bene servire quando questa è ancora leggermente rosata all'interno.

Tritate al coltello dell'erba cipollina, meglio se fresca, e completate il piatto.


Consigli:

Le note dolci delle bacche di goji si adattano molto bene al manzo, grazie anche ai sapori di porro e cipolla. Aggiungete se volete della paprika dolce, ma evitate a parer mio ogni altro aroma aggiuntivo.

Come per ogni piatto di questo tipo, regolatevi bene con l'acqua da aggiungere alla base. Quando servite, la salsa non deve essere troppo liquida e sarebbe bene evitare di allungare con acqua dopo l'aggiunta della carne!

Torta 7 vasetti (ma non noiosa come al solito)

Sono certa che alcune delle colleghe foodblogger che mi leggono (e che ringrazio, perchè oltre a pubblicare ottime ricette trovano anche il tempo di spulciare le mie) salteranno sulla sedia, e salteranno sulla sedia temo anche molti altri dei miei lettori: la torta 7 vasetti non la sopporto. Ebbene si, l'ho detto, una delle torte must della cucina casalinga, una delle più preparate, una delle più spacciate come "ricetta di famiglia", io non la sopporto. Perchè? Perchè è una torta noiosa! E' come il Pan di Spagna: tanto bello, tanto buono, ma una volta che hai finito di prepararlo ti domandi: e io con questo che ci faccio? Lo farcisco di crema? Lo copro di glassa? Lo uso a tocchetti per dei dolcetti? Di certo non posso tenerlo così!
Ecco, questa è la mia modesta visione della torta 7 vasetti, pregievole ma inutile tal quale. Ecco perchè l'ho arricchita, usando il doppio della dose di limone ed aggiungendo l'uvetta. "Così poco?" direte voi. "Così poco!" rispondo io. Fidatevi, provatela, e stupitevi!
 P.S. per chi non sapesse cos'è la torta 7 vasetti, riassumo in breve: una torta alta e molto soffice, realizzata usando come unità di misura un vasetto di yogurt. E, come avrete capito, questa versione è migliore ancora!


Ingredienti:

- 1 vasetto di yogurt intero non zuccherato
- 1 vasetto di fecola di patate
- 2 vasetti scarsi di zucchero
- 1 vasetto scarso di olio di semi
- 2 vasetti di farina
- una bustina di lievito per dolci
- 2 manciate di uvetta
- 3 uova
- la scorza di un limone e mezzo
- un pizzico di sale


Procedimento:

Separate i tuorli dagli albumi, e sbattete i primi con lo zucchero fino a che non sbiancano. Sempre sbattendo, con una frusta o con lo sbattitore elettrico, aggiungete lo yogurt ed incorporare l'olio di semi a filo.

Grattugiate la scorza dei limoni, ed unite il tutto all'impasto. Setacciate ed incorporate farina e sale, fecola e lievito. Ricordo che quando unite le polveri è il caso di usare un cucchiaio di legno e non le fruste elettriche! Infarinate poi l'uvetta, ed amalgamatela.

A questo punto montate gli albumi a neve e, delicatame

nte, uniteli al composto.

Imburrate ed infarinate una tortiera, quindi versatevi l'impasto e cuocete in forno caldo a 180°C per 35 minuti. Terminata la cottura aprite appena la porta del forno e lasciate intiepidire con calma. Togliete la torta dall'impasto solo quando sarà perfettamente fredda, spolverizzatela con lo zucchero a velo e servite!


Consigli:

Inventate. Unite a questa torta i canditi, la granella di nocciole, i fichi secchi a pezzettini, le gocce di cioccolato.... Fate voi! Tutto, purchè non sia (e lo ribadisco senza problemi) noiosa come al solito...

Non preoccupatevi se l'impasto scurisce in fretta, dentro rimarrà perfetta e non avrà il minimo sapore amaro. Sono gli ingredienti presenti nell'impasto a determinare il colore delle superfice.

Canoce o canocchie al forno

Ieri (ovvero sabato) sono andata con la mia dolce metà al mercato del pesce di Mestre. Ci aveva consigliato un suo amico, soprattutto per i prezzi particolarmente convenienti. Confesso che eravamo passati già sabato scorso a buttare un occhio...ma il frigo era già fin troppo pieno, e ce ne eravamo venuti via a mani vuote! Questa volta però, complice l'ora tarda a cui siamo arrivati (era mezzogiorno e mezzo) siamo riusciti con una spesa ridicola ad assicurarci almeno due giorni a base di pesce che neanche spendendo una fortuna al ristorante... 
Per 2 miseri euro, buoni giusto per un paio di caffè al bar, abbiamo portato a casa un'intera cassetta di canoce (dette anche cicale di mare o, in italiano, canocchie) e per altri pochi spiccioli una splendida gallinella e qualche piccolo pagello.

Della gallinella e dei pagelli parlerò in seguito, mentre questa ricetta la vorrei dedicare interamente alle canoce (io continuo ad usare il termine dialettale, mi scuserete ma ci son cose che in italiano proprio non rendono!). La loro preparazione è spesso lunga, mentre io voglio proporvi una ricettina di una facilità estrema per permettervi di servire un vero piatto da ristorante in meno di mezz'ora. Impossibile? Fidatevi!


Ingredienti per 4 persone:

- 32 grosse canoce
- due spicchi d'aglio
- mezzo bicchiere di vino bianco (io Prosecco)
- 4 cucchiai d'olio d'oliva
- una decina di foglie di basilico (o 2 cucchiai di quello già surgelato da supermercato)
- sale


Procedimento:

Lavate le canoce in abbondante acqua corrente, accorciando le zampine con una forbice. Togliete o lasciate la testa a piacere (io ho preferito toglierla). Incidete il guscio delle canoce sulla pancia, perchè possano assorbire il condimento in cottura.

Disponete ben allineate in una teglia da forno le canoce, ed irroratele con l'olio. Unite anche il vino, perchè si formi una base di cottura abbastanza liquida da non far seccare il tutto. Tritate l'aglio e spargetelo, assieme al basilico, in modo uniforme. Salate moderatamente.

Scaldate la teglia direttamente sulla fiamma viva, per 5-6 minuti, affinchè le canoce si scaldino all'interno. La foto che vedete qui sotto si riferisce proprio a questo passaggio. Trascorso questo tempo passatele in forno a 200°C, per 10 minuti. 

Servite subito, con abbondante fondo di cottura.


Consigli:

So cosa vi state chiedendo. No, non ho fatto in questo modo tutta la cassetta di canoce acquistata. Quelle che non vedete in foto, sono state sbollentate in acqua, sgusciate e quindi messe in freezer per essere utilizzate come base per un buon sugo. Sarò più precisa: ho riempito d'acqua la pentola più grande che avevo, con poco meno sale di quello che avrei usato per cuocervi la pasta. Raggiunto un forte bollore vi ho gettato un piatto di canoce (non di più, o avrei sbagliato tutti i tempi) ed ho atteso sempre a fiamma viva che tornasse il bollore. A questo punto ho scolato le canoce senza buttare via l'acqua, ed ho ricominciato da capo. Intiepidite le canoce, le ho sgusciate una ad una. Il lavoro è stato piuttosto lungo, ma ora conservo nel freezer un ingrediente delizioso da usare per la prossima cena speciale... magari a Nalate!

Se volete usare le canoce al forno come antipasto, banalmente dimezzate (o più) le quantità.

Braciole al forno


Scrivo mentre il mio compagno si dedica alla preparazione della cena di questa sera...e dei due giorni a venire. Devo ammettere che non essere l'unica appassionata di cucina in casa è un piacere, cedo volentieri fornelli e padelle a lui quando posso... anche perchè non è niente male l'uomo!
Pure questa ricetta che vado a scrivervi, in realtà, è opera sua. Io ho contribuito ben poco: diciamo che ho fatto le foto! Anche perchè è una ricettina così facile e veloce, con pochi ingredienti e tanto sapore, che non c'era modo per me di essere d'aiuto nella preparazione-cottura!


Ingredienti per due persone:

- 2 braciole di coppa maiale
- mezza cipolla rossa
- sale e pepe


Procedimento:

Cospargete le braciole di coppa con le spezie, massaggiando bene perchè aderiscano alla carne. Disponete la carne in una teglia da forno, e tagliate ad anelli la cipolla.

Mettete gli anelli di cipolla direttamente sulla carne e, senza aggiungere altro, infornate per 30 minuti in forno già caldo a 180°C.

Servite subito, salando e pepando a piacere.


Consigli:

La coppa di maiale è venata di grasso, il che garantisce una carne morbida e succosa anche dopo una cottura in forno. Se utilizzate braciole di lonza, sorvegliatele bene perchè non si asciughino troppo.

Il mix di spezie Cannamela è delizioso, io non aggiungerei altro. Il sapore è non troppo forte, per nulla piccante ma anzi con note dolci perfette per il maiale.

Lattario rosso al forno

Quella che vi presento oggi è una delle mie ricette più facili e veloci, ed al contempo una delle idee meno conosciute per cuocere i funghi. Da me è tradizione farli misti, scaldati in padella con poco olio, ma su suggerimento di un gentile signore francese incontrato tra i boschi in casa abbiamo provato questa piacevole variante.

Il lattario rosso, il cui nome scientifico è Lactarius deliciosus, è un bel fungo dal gambo corto, dalle lamelle fitte e dal cappello piuttosto convesso. Lo si riconosce facilmente fra mille, perchè secerne un lattice dal colore rosso acceso. Ha un gusto molto intenso, se cotto come segue, ed è particolarmente adeguato per accompagnare i piatti di carne.


Ingredienti per 2 persone:

- 10 lattari rossi
- sale


Procedimento:

Pulite i funghi ed asportate quasi completamente il gambo.

Disponete le cappelle all'interno di una teglia, foderata con carta forno, con le lamelle rivolte verso l'alto. Inumidite con pochissimo olio (ne basta appena un filo su ogni fungo) quindi cuocete al forno per 25 minuti a 180°C.

Quando i funghi saranno cotti trasferiteli su un piatto, date loro un altro filo d'olio (sempre senza esagerare, per non renderli troppo pesanti) ed un pizzico di sale.

Servite semplicemente in accompagnamento a delle carni.


Consigli:

Ricetta leggera e semplice, che esalta il gusto dei funghi. Non andate a coprire il tutto con spezie, aromi, cascate d'olio o altro. Assaporate la semplicità della ricetta, non rimarrete delusi.


Patate pasticciate

Oggi voglio proporvi la mia ricetta delle patate pasticciate. E' una interessante variate delle classiche lasagne bolognesi, che permette di creare un piatto diverso dal solito e decisamente molto gustoso senza perdere troppo tempo. Adoro questa ricetta, e l'ho perfezionata in diversi esperimenti successivi prima di postarla... mi auguro che vi piaccia! Le patate restano croccanti e saporitissime, la carne prende un aroma delizioso e la besciamella lega il tutto... mi faccio fame da sola se continuo, quindi passiamo alla ricetta!

Ingredienti per 2-3 persone:

- 250 mL di besciamella
- 130 gr di macinato misto
- 3 grosse patate
- 1 carota 
- 1 spicchio d'aglio
- mezza cipolla
- 2 cucchiai di pan grattato
- sale, olio

Procedimento:

Tritate la cipolla e la carota, e fatela soffriggere in un'ampia padella con un filo d'olio. Aggiungete anche l'aglio. Quando le verdure inizieranno ad imbiondire, togliete l'aglio ed aggiungete la carne a fiamma viva. Lasciate andare una decina di minuti, fino a quando la carne perderà completamente il suo colore rosato, e salate.

Mescolate la carne con la besciamella, e tagliate a fettine sottili e regolari le patate. Queste fettine vanno cotte in microonde per 3-4 minuti a media potenza, o leggermente scottate in acqua bollente. In entrambi i casi quello che serve è che inizino la loro cottura, per ottenere alla fine delle patate pasticciate perfettamente cotte senza lasciarle ore in forno.

Dopo aver unto una teglia con un filo d'olio, stendetevi un cucchiaio di carne e besciamella. Stendete quindi, in uno strato omogeneo, metà delle fettine di patate. Salate leggermente le patate e stendete tutto il ripieno di carne rimanente. Coprite con l'altra metà delle patate, un pizzico di sale, un filo d'olio ed il pangrattato.

Cuocete le patate pasticciate in forno a 200°C per 30 minuti, e prima di servire fate riposare qualche istante.


Consigli:

Per la besciamella, potete usare quella già pronta. Consiglio in questo caso di allugare 200 mL di salsa già pronta con del latte, per renderla più cremosa. Se invece volete farla in casa (cosa che raccomando fortemente, perchè è molto più buona!), guardate la ricetta della besciamella tradizionale e di quella senza burro e latte in questo blog (basta cliccare sui nomi, vi ho aggiunto i link). Vanno entrambe benissimo.

Se volete aggiungere un pizzico di aromi in più, spargete del timo assieme al pan grattato o aggiungete della paprika dolce alla carne.

Zucchine ripiene riso e carne

Le verdure ripiene ormai ve le ho proposte in ogni salsa. Ci sono i peperoni ripieni di riso, e quelli con riso e bieta, ci sono le melanzane ripiene e le zucchine tonde ripiene. Ma questo tipo di piatti mi piace troppo: sono abbastanza veloci e facili da preparare, decisamente perfetti per fare un figurone a cena e, dato che si possono conservare anche in freezer, è possibile scaldare il tutto appena prima del pasto ed avere comunque un capolavoro di piatto.
Sicchè, volente o nolente, sono a presentarvi un'altra idea simile. Un tocco più orientale questa volta, e l'insieme di carne e riso nel ripieno. Che dire... una bontà! (tanto per cambiare!)


Ingredienti per due persone:

- 4 zucchine tonde
- 100 gr di riso basmati
- 250 gr di macinato misto
- mezza cipolla
- 1 spicchio d'aglio
- 2 foglie d'alloro
- curcuma, pepe, paprika dolce


Procedimento:

Lessate il riso, al dente, in abbondante acqua salata.

Svuotate le zucchine, aiutandovi con un cucchiaino e tritando la coltello la polpa di due di esse. Tenetela da parte, per aggiungerla al ripieno. Lessate le zucchine in acqua bollente per 15 minuti, o cuocetele alla massima potenza in microonde per 6 minuti.

Fate un soffritto con la cipolla, tagliandola molto finemente, a cui aggiungerete lo spicchio d'aglio diviso in due parti, le foglie di alloro intere ed un goccio d'acqua calda. Lasciate cuocere fino a che la cipolla non sarà dorata, quindi togliete l'aglio e l'alloro ed aggiungete, a fiamma viva, la carne e l'interno delle zucchine.

Salate leggermente il ripieno e speziatelo, quindi riempite le zucchine. Disponete il tutto su una teglia, meglio se foderata con la carta oleata, e cuocete per 30 minuti in forno già caldo a 180°C.

Servite subito, o conservate in frigorifero/freezer.


Consigli:

Se non avete riso basmati, cercate un'altro riso a chicco lungo. Evitate i classici nostrani da risotto o insalata di riso, che essendo meno aromatici si "perdono" nel piatto.

Non sfumate con vino o altro, nell'aggiungere la carne. Gli aromi sono già molti, ed è bene non aggiungerne altri. Evitate anche di aggiungere uova al ripieno, non c'è davvero bisogno di altro legante.

Con la stessa ricetta potete riepire anche altra verdura, come peperoni e melanzane.



Dadolata di patate al microonde

Un contorno rapido e facilissimo, perfetto per chi si trova all'ultimo con metà della cena ancora da preparare. Tra l'altro è uno dei contorni che più mi piacciono per la facilità con cui si può variarne il gusto: è sufficiente scegliere un olio diverso, una spezia particolare, togliere il rosmarino ed aggiungere l'alloro... tutto cambia in un attimo, tranne il fatto che è pronto in un baleno!


Ingredienti:

- patate
- olio d'oliva
- sale
- rosmarino


Procedimento:

Sbucciate le patate, lavatele ed asciugatele. Tagliatele a dadini regolari, ed ungete il tutto con un filo d'olio d'oliva. Vi consiglio di mescolare bene i dadi di patate con l'olio, perchè siano unti in modo omogeneo.

Disponete la dadolata su un piatto o un recipiente adatto al microonde, badando di creare un unico strato di patate. Cospargete con il rosmarino tritato al coltello o semplicemente disponete un paio di rametti.

Cuocete al microonde per 5-6 minuti con funzione combinata (quella sia grill che microonde), quindi salate e servite.


Consigli:

Potete variare, come dicevo, le spezie a piacere. Ricordate però di mettere sempre il sale dopo la cottura, e di sorvegliare le patate durante la cottura per evitare che brucino.

Crostata rustica settembrina

Il passaggio dall'estate all'autunno è sempre traumatico per me. Ogni anno la stessa storia: si passa da un caldo afoso e soffocante a giornate piovose ed umide, ed io mi innervosisco. In casa inizia a fare freddo, ma non abbastanza da accendere il riscaldamento. C'è da coprirsi di più, ma non mi sono ancora decisa a togliere dai sacchi dove li ripongo i maglioni pesanti. Frutta e verdura iniziano a non essere più buone come prima, dato che non è più la loro stagione.
Per recuperare un brandello d'estate ho voluto creare, su completa ispirazione del mio compagno, questa crostata rustica ricca di profumi e sapori. Non è una torta velocissima da preparare, ma con i miei consigli sono certa che riuscirete tutti a realizzarla senza troppa difficoltà. E' un dolce molto d'effetto, dove ogni morso ha un sapore diverso dall'altro ed è decisamente unico nel suo genere!


Ingredienti per una teglia 25 x 35 cm:

Base

- 500 gr di farina 00 Molino Chiavazza
- 180 gr di zucchero
- 225 gr di burro
- 2 uova ed un albume
- un pizzico di sale

Crema pasticcera

- 5 tuorli
- 420 gr di latte intero
- 125 gr di zucchero
- 40 gr di farina 00 Molino Chiavazza

Guarnizione

- 380 gr di mele già curate
- 175 gr di uva bianca e nera ad acini piccoli
- 5 noci
- 2 fichi neri 
- 2 cucchiaini di zucchero di canna
- mezzo limone


Procedimento:

Andiamo per gradi. La prima cosa da fare è la crema pasticcera. La ricetta è quella classica, solo con dosi scalate per adattare la quantità finale a quella necessaria per la torta. Cliccate dunque QUI per il procedimento di preparazione della crema.

Fate riposare la crema in una ciotola, perchè si raffreddi, ricordando che non serve ottenere una crema troppo densa visto che poi andrà comunque cotta.


Vediamo ora di passare alla pasta, che è simile ma non uguale alla frolla. Prendete quindi il burro freddo da frigo e lavoratelo con lo zucchero con le mani, cercando di ottenere un composto omogeneo. Senza che il burro si scaldi troppo, aggiungete la farina e riducete il composto in grani omogenei. 

Disponete l'impasto, che avrà la consistenza di una sabbia grossolana, sul piano di lavoro con un foro in centro. Versatevi le uova e l'albume, quindi amalgamate lentamente. Aggiungete il pizzico di sale e lavorate fino ad ottenere una bella pasta omogenea.

Lasciate riposare in frigo per una mezz'ora. Nell'intanto preparate la frutta. Tagliate le mele a fettine sottili e regolari, e rigiratele nel succo di limone perchè non diventino nere. Lavate gli acini d'uva e tagliate a rondelle i fichi. Curate le noci e riducetele a granella grossolana.


Nell'intanto la mezz'ora sarà passata, quindi potrete assemblare la torta. Scaldate il forno a 190°C e preparate un lungo foglio di carta forno. Stendete, con l'aiuto di un mattarello e di abbondante farina (per evitare che la pasta aderisca), la base per la torta e trasferitela nella teglia. Badate che la pasta non deve essere più spessa di mezzo centimetro.

Controllate i bordi, perchè siano regolari, ed eventualmente aggiustateli con le dita. Bucherellate con una forchetta la base della torta, quindi versate la crema. Cospargete con le noci, poi coprite in modo omogeneo con le fettine di mela.Versate lo zucchero sulle fettine di mela, che si trasformerà in caramello durante la cottura.Disponete anche l'uva ed i fichi. Eventualmente decorate con la pasta restante.

Cuocete, come detto a 190°C, per 45 minuti. Passato questo tempo lasciate la torta a raffreddare nel forno caldo, appena socchiuso, così che gli aromi si mantengano ancora meglio. Servite solo una volta fredda.


Consigli:

La crostata si presta a molte modifiche. Potete, ad esempio, realizzare una base con pasta frolla standard invece della mia versione (realizzata al solo scopo di non buttare troppi albumi, visti tutti i tuorli necessari tra frolla e crema).

Variate senza paura anche la frutta presente, contando che l'uva io la suggerisco a grani piccoli (perchè in cottura tendono ad asciugarsi liberando il sapore intenso sul dolce) ma che va benissimo anche dell'uva ad acini più grandi ed eventualmente tagliati a metà.

Ancora, ricordate di non inserire troppi aromi. Crema e frolla non hanno bisogno di scorze di limone o simili, anzi è proprio bene evitare.

Cipolline in agrodolce

Care casalinghe, cari casalinghi, oggi vi propongo una ricetta che adoro ma che non faccio molto spesso, causa difficoltà a reperire le cipolline borettane alla base del piatto. Le cipolline in agrodolce, però, per quanto mi compete stanno bene con praticamente qualsiasi cosa, dagli arrosti alle carni bianche, da una banale bistecca ai ferri al delizioso stinco di maiale. Sono un contorno facilissimo da preparare, perfetto per chi magari ha poca esperienza ma tanta voglia di testare sapori nuovi.

Prima di passare alla ricetta, però, permettetemi di ringraziare Angelica di Ricette di cucina russa per avermi voluto donare il premio
"Conóceme". Vi invito a passare a trovarla, le sue ricette meritano davvero molto.


Ingredienti:

- 350 gr di cipolline borettane
- mezzo bicchiere d'olio
- 2 cucchiai di zucchero
- 3 cucchiai di aceto balsamico


Procedimento:

Mettete a scaldare in un'ampia padella l'olio, e dopo poco aggiungete lo zucchero. Mescolate per omogeneizzare il tutto, quindi sfumate con l'aceto balsamico.

Aggiungete le cipolline, salate leggermente e lasciate cuocere a fuoco molto basso. Il fondo di cottura deve semplicemente sobbollire, e voi dovete solo girarle gentilmente di tanto in tanto. Tenete sempre la pentola coperta, in modo da ridurre al minimo il rischio che le cipolline brucino per via del fondo di cottura troppo asciutto.

Se doveste averne bisogno, comunque, aggiungete poca acqua calda alla padella. 

Saranno pronte dopo circa 15 minuti di cottura, quando cioè saranno ormai morbide e delicate. Servite subito.


Consigli:

Meglio evitare spezie ed aromi. Vi consiglio invece di assaggiare la salsa durante la cottura, per capire se è troppo dolce (ed aggiungere aceto) o troppo asprigna (ed aggiungere zucchero).

Se vi avanza del fondo di cottura, fatevi saltare degli straccetti di manzo o maiale. Una delizia!

Mi spiace avvisarvi che la foto non è mia, ma proviene da Internet. Le cipolline erano venute esattamente così, talmente invitanti che le abbiamo mangiate senza che mi ricordassi di...fotografarle!!!
Appena avrò modo di rifarle, sostituirò la foto!

Strudel (ricetta originale)

 "Che ci vuole a scrivere la ricetta originale dello Strudel" direte voi. "Basta cercare in Internet e salterà fuori!" starete pensando. Beh, non è esattamente così. Lo Strudel ha origini turche, e si è fatto conoscere sotto l'Impero austro-ungarico fin dalla metà del XIX secolo (1850 o giù di lì, per capirsi). E' diffusissimo, non solo in Trentino ma anche in tutto il nord-est italiano ed in Austria, senza dimenticare le zone limitrofe... Non esiste una ricetta definita dello Strudel, non esiste un solo modo di farlo ma esistono piuttosto tante varianti dello stesso dolce di base. Ecco perchè, per riuscire a creare questa ricetta, ho dovuto studiare parecchio.

Vorrei precisare che ho categoricamente scartato TUTTE le ricette dei cuochi televisivi e dei principali siti di ricette. Non so voi, ma io li ritengo poco affidabili in questi casi. Come si può credere che chi presenta un mare di ricette le abbia curate tutte personalmente, studiandole e provandole più volte prima di presentarle? Io ci ho messo quasi due anni per pubblicare le attuali 250 ricette circa, e ho dovuto davvero impegnarmi! Senza contare che qualche ricetta è davvero di base, soprattutto tra i contorni.. Ma chi per stagioni intere presenta 8 ricette al giorno come fa?? Chi ha il sito pieno di ogni piatto tradizionale di ogni parte del mondo lo conosce davvero?? Secondo me, di originale c'è poco! E nel mio blog, esaltazione pura della cucina casalinga, è l'originalità che conta...

Morale della storia, mi sono affidata ai piccoli blog come il mio, che studiano e sperimentano come me, ed a pochi selezionati libri di cucina austriaca. Ne è uscita questa ricetta, che ho intenzione di tenere come mia ricetta base dello Strudel dato che merita veramente molto. E' un poco lunghetta da preparare, circa 40 minuti più cottura, ma può essere velocizzata con l'uso di pasta frolla o sfoglia. Inoltre è davvero facile da realizzare, il risultato finale è assolutamente delizioso e vi farà fare un figurone...


Ingredienti:

Per la pasta

- 100 ml di acqua
- 1 uovo
- 1 pizzico di sale
- 3 cucchiai d'olio di semi
- 20 gr di burro

Per la farcitura
 
- 800 gr di mele sbucciate e curate
- 60 gr di uvetta
- 50 gr di pangrattato
- 50 gr di burro
- 50 gr di zucchero
- 30 gr di pinoli 
- 5 chiodi di garofano
- mezzo cucchiaio di cannella
- un cucchiaino di rum


Procedimento:

Per prima cosa la pasta. Lavorate tutti gli ingredienti insieme, consiglio con le mani, fino a formare una pasta compatta ed omogenea. Avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare per mezz'ora.

Per la farcitura sbucciate e curate le mele, fino ad averne circa 800 gr. Tagliate la frutta quindi a cubettini non troppo grossi e molto regolari, perchè in cottura non ci siano sorprese.

In una padella fate fondere il burro, ed aggiungete il pangrattato. Fate andare qualche minuto a fuoco medio, per tostare il pangrattatto. Aggiungete quindi, fuori dal fuoco, le mele. Mescolate, quindi nell'ordine incorporate uvetta e pinoli, zucchero, cannella, chiodi di garofano e rum. Mescolate dopo ogni aggiunta, perchè i sapori si dispongano in modo omogeneo. 

Rimettete sul fuoco pochi minuti, poi fate intiepidire (magari togliendo tutto dalla padella...).

Stendete la pasta su della carta forno, per evitare che aderisca al piano di lavoro. Dovete stendere il tutto molto molto sottilmente fino a formare un rettangolo lungo e stretto. Per capirsi la mia pasta è diventata lunga circa un metro.

Stendete le mele nella prima parte della pasta, dopo aver tolto i chiodi di garofano, lasciando un paio di centimetri liberi su ogni lato, quindi arrotolate aiutandovi con la carta forno per ruotare lo Strudel. Sigillate i bordi, e bucherellate leggermente la pasta in un paio di punti.

Infornate in forno caldo a 190°C per 40 minuti circa, o comunque fino a cottura della pasta (se non l'avete stesa molto sottile). Per un risultato più dorato, spennellate con i 20 gr di burro fuso lo Strudel.

Lasciate freddare, quindi cospargete con zucchero a velo e porzionate. Servite, a piacere, con gelato alla vaniglia, panna o crema pasticcera.


Consigli:

Come dicevo, la ricetta è molto più veloce se usate della pasta sfoglia o simili preparati già pronti. La cottura, allora, si riduce a circa 30 minuti.

Variate le dosi delle spezie seguendo i gusti personali, e togliete il rum se ci sono bimbi. La ricetta originale (o quasi, come dicevo) può far colpo, ma nulla batte un dolce perfettamente adattato ai gusti di chi vi sta vicino.

Realizzate lo strudel il giorno prima di quando volete servirlo, o almeno qualche ora prima. Deve essere perfettamente freddo, così da poterlo tagliare e da avere i gusti abbastanza amalgamati.