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Hefeklosse con salsa all'uva fragola

Gli Hefeklöße sono dei dolci tipici del sud della Germania. Si tratta di una sfera di pasta dolce, soffice come una nuvola, servita con una salsa a base di frutta. Sono facili e veloci da preparare, ma la ricetta deve essere seguita alla perfezione perché la cottura a vapore riesca.

La mia ricetta mi ha garantito più volte un risultato perfetto, riusciranno benissimo anche a voi. Per la salsa d'accompagnamento, ho usato l'uva fragola. Una salsa velocissima e semplice, che ha dato il giusto bilanciamento al gusto dolce e delicato degli hefeklöße.



Torta di mele alta e soffice

Di torte di mele ne esistono mille varianti, ma io preferisco la mia! E' alta, è soffice, è profumata ed è morbida... cos'altro volete? Ah sì, non ha neanche mille ingredienti strani!

Avrò provato mille ricette diverse, mille trucchi e trucchetti. Io la torta di mele la faccio tutto l'anno, immaginatevi quante versioni nel tempo. Con questa, so di non dover cercare oltre. Non ha troppo burro e nemmeno troppe uova. Non serve trovare lo zucchero strano e nemmeno la farina più singolare. Ed ha invece il passaggio di separare tuorli ed albumi, e montare a neve questi ultimi. E' una cosa che nei dolci "moderni" non vedo più fare, solo uova intere. Io invece mi ricordo di quando mamma mi insegnava come separare bene il rosso dal bianco, e questa torta mi ricorda di quanto sia meglio continuare a farlo...


Crostata al cacao, mele e crema di nocciole

Lasciate ogni dieta o voi che leggete: questa torta è peccato allo stato puro. Lussurioso, godurioso, cioccolatoso peccato. Con appena una nota agrumata, per esaltare ancora di più nocciole e cacao.
La frolla di Ernst Knam è una garanzia, friabile al punto giusto. La crema, grazie alla base di pasticcera, resta morbidissima. Mele e uno scrupolo di scorza di pompelmo evitano l'effetto stomachevole. E ovviamente la crema di nocciole è di primissima qualità. Ho usato la crema di nocciole bio distribuita da Cibo et Vino Shop, che grazie all'olio extra vergine di oliva sprigiona al massimo il suo gusto.

La torta che vedete, è finita in 24 ore. E a casa siamo in 3, preciso. Io la trovo semplicemente perfetta per San Valentino, ma credo la rifarò tutto l'anno :)

Frollini speziati senza glutine

I biscotti alle spezie, pur ricordando il Natale, sono ottimi tutto l'anno. Io li adoro, estate o inverno che sia! Spesso però si trovano in commercio bassi, duri e secchi, oppure così pieni di burro da non sentire più le spezie. Io ho trovato la mia ricetta ideale, ed il segreto è proprio quello che gli manca: il glutine!

Ho usato le farine di un mulino specializzato nel senza glutine, i cui prodotti sono stati selezionati per la loro qualità da Cibo et Vino Shop. Ho ridotto lo zucchero a favore del miele, ho usato meno burro e meno uova di tante altre ricette. I miei frollini speziati senza glutine hanno un profumo ed un sapore ricco, sono friabili ma non si rompono se li tuffate nel tè caldo, e sono facilissimi da fare! Li ho realizzati in due versioni, "nudi" e coperti di glassa alla cioccolata: entrambe sono finite in un baleno.

Pere caramellate allo zafferano

Fare torte dolcissime è facili, basta mettere quantità astronomiche di zucchero e piacciono (quasi) a tutti. Fare un dolce non zuccheroso, rubando i sapori al mondo del salato, meno. Queste pere caramellate allo zafferano sono state una sfida per me, che d'istinto le avrei coperte di cioccolata amara e cocco; una sfida stravinta.
La loro consistenza è morbida verso l'estero e più compatta all'interno, con filamenti di caramello a coprirle. Lo zafferano regala un tocco unico, toglie il dolce stucchevole del caramello ed esalta le pere. Io ho usato quello della Bottega dello Zafferano, di alta qualità e in pistilli. E' più facile da dosare rispetto alla polvere, e vederlo nel piatto è davvero invitante.


Pesche alla griglia con crema al cocco

Le pesche alla griglia sono un dolce sfizioso e facile, perfetto come conclusione di una lunga e calda giornata estiva. Vanno servite perfettamente fredde, con la crema pasticcera al cocco ed un tocco di liquore.


Per realizzarle, non serve davvero essere chef stellati. Serve tuttavia una griglia perfettamente antiaderente, che mantenga il calore ed al contempo non le lasci diventare un orribile tutt'uno col metallo. Parte della bellezza di questo piatto, secondo me, è nei segni precisi che la griglia lascia alle pesche.
Io mi sono affidata all'ultima "adottata" di casa: la griglia 2in1 di BierreStore che vedete nelle immagini! Posso solo dirvi che è perfetta. Si è scaldata molto rapidamente, e non si è minimamente raffreddata quando ho disposto le pesche. Sull'antiaderente neanche da parlarne: appena tiepida il composto di miele e liquore è venuto via con una spugnetta umida. Consigliatissima!



Cheesecake senza Philadelphia

Due cose sembrano obbligatorie per una cheesecake: il Philadelphia e la gelatina o colla di pesce che dir si voglia. Io non uso nessuna delle due. Il gusto del Philadelphia nei dolci non mi piace, e la gelatina dà una consistenza del tutto sbagliata (a differenza di quanto si crede, non serve usarla per ottenere una cheesecake compatta).
Le mini-cheesecake che vedete qui sono l'esempio più estivo possibile di questo dolce fresco e goloso, che si prepara senza accendere il forno! Hanno un paio di dettagli che le rendono particolari, diverse dalle solite ricette che troverete altrove. Le nocciole aggiunte ai biscotti per la base, innanzitutto, e la frutta lasciata riposare per formare uno sciroppo, senza usare la sciroppata industriale ma senza nemmeno mettere le fettine sopra in fretta e furia! Qui, sono andate a ruba.



Crostata morbida con frolla alla ricotta

Eccomi al rientro dalla mia solita pausa natalizia, dove lascio al blog (e prendo per me stessa) qualche giorno di calma e relax. Voglio darvi la ricetta di uno dei miei dolci preferiti: la crostata morbida! E' facile da fare quanto e più di quella tradizionale, ma è decisamente più light essendo priva di burro. Vi consiglio come per le crostate classiche di usare una marmellata di ottima qualità, magari con frutta in pezzi, e ben saporita. Nelle foto ho usato confettura al mandarino, ma io la adoro anche con quella ai mirtilli, per dirne una..

Torta di rose (di Iginio Massari)

Molti chef e pasticceri hanno profili social, ma pochissimi di loro interagiscono con chi li segue e svelano qualche trucco concreto. Tra questi c'è sicuramente il Maestro Iginio Massari, che dalla sua pagina Facebook risponde spesso a chi chiede un suggerimento o pubblica un commento spiritoso. A volte regala anche intere ricette, come in questo caso.

Mi sono divertita molto a rifare questa torta di rose, seguendo la sua ricetta ma con un mio tocco. Cliccando QUI potete trovare la ricetta del Maestro Massari, a colpo d'occhio noterete subito che sono mie sia l'aggiunta dei mirtilli disidratati che l'uso del cacao durante la sfogliatura. Dove la ricetta non precisava, ho usato il mio intuito. Il risultato finale lo adoro: questa torta è morbida, profumata, ricca di aromi e di sapori.
Dettaglio dell'interno: si intravede la sfogliatura al cacao

Crêpes alla zucca

Le crêpes sono uno dei piatti francesi più noti ed amati in tutto il mondo. Le ragioni secondo me sono due: le crêpes sono facili e veloci da fare, e si possono farcire con praticamente qualsiasi cosa. Dolci o salate che siano, difficile trovare qualcosa che non stia bene al loro interno!
Visto il clima autunnale, ho deciso di combinare le crêpes con uno dei miei ingredienti preferiti: la zucca! Ma potevo limitarmi ad una semplice crêpes con dentro della zucca frullata? Ovvio che no! E allora, senza perdere la facilità e la velocità della ricetta, ecco qualcosa di un tantinino più raffinato...e buono!

P.S. si, crêpes va con l'accento circonflesso. Si, molti non lo usano. No, non è corretto uguale. Lasciatemi questo piccolo puntiglio, dopo anni passati a studiare la lingua francese e soprattutto visto che la adoro!

Nastrine fatte in casa

Ho voluto mettere a punto la ricetta delle nastrine fatte in casa perchè sono, come avrete capito vedendo altre mie ricette, profondamente contraria ai cibi industriali. Sia chiaro, non ho il tempo materiale per fare tutto da me, mi piacerebbe ma fisicamente non posso. Credo però sia importante cercare di limitare il consumo di prodotti industriali, che si tratti di sughi pronti o di dolcetti.
Le nastrine Mulino Bianco sono sempre state tra le mie merendine preferite, fin da bambina. Alte e soffici, con lo zucchero sopra e profumate: chi non le adora? Farle in casa è stato davvero divertente, e non molto difficile considerando il tipo di prodotto. Si tratta di una via di mezzo tra il pan brioche e la pasta sfoglia, l'impasto deve essere morbido ma sfogliato. Unica accortezza: sappiate che per farle ci vuole molto tempo perchè la lievitazione è lunga. Prendetevela comoda!


Il risultato è facile da descrivere: considerate le classiche nastrine dal gusto delizioso e morbidissime ma un poco "inconsistenti". Date loro più colore e più sostanza con un impasto che non si appiattisca sotto le dita, perfetto con la marmellata o la crema alle nocciole o da tuffare nel caffè o da inzuppare nel tè (fermatemi potrei continuare all'infinito) e ci siete! E' stata un'impresa evitare che me le mangiassero tutte mentre facevo le foto! :)

Nastrine piccole

Crostata vegana alla canapa

La farina di grano tenero tipo 2 con semi di canapa di Sole Etrusco, che mi è stata fornita da Cibo et Vino Shop, ve l'ho già presentata con le mie piadine semintegrali. E se la consistenza di una farina tipo 2 ed il gusto della canapa avevano richiesto qualche modifica alla classica ricetta delle piadine, realizzare una frolla per di più vegana è stata una vera impresa! Anche perchè per complicarmi la vita ho voluto evitare lo zucchero bianco, particolarmente raffinato, a favore di quello di canna.

Il risultato lo vedete qui sotto: una crostata fragrante e profumata, ricca di gusti, sottile ma non secca, e come ho detto vegana! Le tante prove effettuate (chi mi segue su Twitter le ha viste in diretta) sono state fondamentali per mettere a punto la ricetta, e vi mostro questa crostata solo ora che è assolutamente perfetta!



Plumcake allo yogurt e pere

La mattina a volte ho bisogno di qualcosa che mi aiuti ad iniziare con il piede giusto. Cerco di essere sempre quanto più possibile allegra e sorridente, perchè il buon umore è contagioso mentre la tristezza non aiuta mai. Non è facile però esserlo sempre e comunque, in modo particolare se non tutto va come dovrebbe.
Complice uno stampo da plumcake nuovo da inaugurare, ho deciso di concedermi un piccolo tocco di buon umore mattutino: un dolce morbido e profumato, perfetto per la colazione ma buonissimo anche durante il resto della giornata. La ricetta è facilissima (e senza burro), i dolci complicati con mille preparazioni diverse li lascio volentieri ad altri: io preferisco da sempre il gusto della semplicità e della genuinità casalinga! I segreti di questo plumcake? Le tante pere, e lo yogurt alla vaniglia.


Bavarese allo yogurt di bufala

La bavarese allo yogurt è uno dei dolci che più apprezzo durante tutto l'anno: d'inverno per la sua golosità, e d'estate per la sua freschezza. E' facilissima da preparare con i giusti consigli (i miei ovviamente!) e si può abbinare ad un numero infinito di salse e creme. Di tutte le bavaresi allo yogurt che ho preparato, questa è senza dubbio la migliore e più particolare: una bavarese allo yogurt di bufala! 


Per chi non lo avesse mai assaggiato, lo yogurt di bufala ha un sapore più intenso del normale yogurt vaccino, ma ugualmente ottimo. Lo yogurt di bufala proposto da Cibo et Vino, in particolare, essendo privo di additivi e freschissimo è l'ideale per questo dolce.  La bavarese, con questo yogurt e le mie modifiche alla ricetta classica, ha un gusto più deciso e una consistenza perfetta. La salsa di fragole e menta, anch'essa semplicissima, esalta i sapori al massimo senza coprirli, ed i tozzetti alla nocciola bio (trovate anche questi da Cibo et Vino) sono perfetti per un contrasto di consistenze!


Biscotti all'acqua e mirtilli

Le ricette "senza" mi sono sempre piaciute. In particolare per i biscotti, uscire dal classico binomio burro - uova l'ho sempre trovato stimolante. Questa volta ho dato il meglio di me, provando a sperimentare una ricetta che ha numerose varianti in rete: la frolla all'acqua! 

I miei biscotti all'acqua sono perfetti per l'inzuppo (nel tè, nel caffé, nel latte caldo...), ma ottimi anche da soli! I mirtilli poi sono un'ottima alternativa alle classiche gocce di cioccolato o all'uvetta: un'esplosione di sapore e di salute (i mirtilli, infatti, sono tra le altre cose antiossidanti e antinfiammatori).

Grazie ad un vecchio stampo che adoro, tutto irregolare e "vissuto" a differenza degli stampini moderni che trovo troppo perfetti, inoltre, questi biscotti hanno un che di petaloso (nuovo aggettivo che personalmente amo follemente!).

Torta ciosota o torta dolce al radicchio

Credo di sapere cosa state pensando: nel titolo c'è sicuramente un errore. Il radicchio è una verdura, e per di più è amarognolo. In un dolce, impossibile inserirlo. E invece no, il titolo è giusto ed il radicchio nel dolce ci sta eccome. 
Dopo tanti esperimenti di frutta inserita nei piatti salati (come il tacchino con l'uva o il maiale alle pesche, per citare gli ultimi in ordine di tempo), oggi voglio presentarvi un abbinamento inverso: il salato nel dolce. Come dice il nome "torta ciosota" questo dolce è veneto come me, in particolare è tipico della città di Chioggia e si prepara appunto con la sua varietà di radicchio.

La torta è molto colorata e profumata, alta e soffice, umida e quasi cremosa all'interno. Prepararla è davvero molto semplice, ed io la trovo perfetta per terminare un pranzo o come spuntino. La eviterei solo a colazione, perchè per quanto sia davvero un dolce il suo gusto è abbastanza singolare e non si abbina molto al caffè o al tè.

Plum cake alle banane (vegan)

Come vedrete facilmente dalle mie ricette non sono vegetariana, e nemmeno vegana. Sono stili di vita che rispetto, per certi versi anche ammiro, ma che non fanno davvero per me. Ciò nonostante mi piace sperimentare anche in queste direzioni: cercare di capire se e come una ricetta da onnivori possa essere trasformata.
Questo plum cake alle banane vegan è prima di tutto profumato, invitante, goloso ed in generale buono da mangiare. L'essere vegan è solo una conseguenza degli ingredienti scelti, ma non c'è alcun compromesso tra gusto ed "etica". Se siete vegetariani o vegani, spero apprezzerete lo sforzo fatto da una onnivora per ottenere un plum cake alle banane diverso dal solito. Se siete onnivori, sono certa che apprezzerete il dolce!

Torta mousse caffè e cioccolato

Qualche giorno fa è stato il compleanno del mio compagno, e come sempre ad una cena al ristorante abbiamo preferito una tranquilla cena in famiglia. 
Per dessert ho scelto questa moussecake, o torta mousse, al caffè e cioccolato: base di biscotti, strato centrale di bavarese al caffè, copertura con mousse al cioccolato fondente. Volevo creare qualcosa di morbido e fresco, senza dover usare il forno visto il caldo! Ho semplificato la ricetta al massimo, usando meno ingredienti possibili e nessun uovo crudo (pericolo salmonella eliminato). Avrei potuto fare le cose in modo più raffinato, lo so, con più strati, con una base biscotto creata da zero, ma questo è un blog di cucina "facile e veloce" e tale rimarrà!


Spero che le foto rendano bene l'idea: le ho dovute fare in tutta fretta prima che il festeggiato la vedesse! 

Tartellette alle more di gelso (con frolla di riso)

Il gelso è uno splendido albero originario dell'Asia, conosciuto principalmente perchè fondamentale nell'allevamento dei bachi da seta (che si nutrono solo delle sue foglie). 
Nel dialetto veneto il gelso è chiamato "morer", perchè a maggio regala dei frutti profumatissimi e molto saporiti, chiamati more.
 A differenza delle more di rovo, più conosciute, quelle di gelso hanno una forma più allungata e sono di solito un poco più aspre. Io le adoro entrambe, ma purtroppo le more di rovo del mio giardino sono tanto splendide da ammirare quanto totalmente prive di gusto. Fortunatamente ci pensano i miei due gelsi a pareggiare i conti, regalandomi frutti deliziosi.

Se vi imbattete in un gelso nel periodo giusto, perdete qualche minuto a raccogliere le sue more: in commercio si trovano difficilmente, ed è un vero peccato. Vi consiglio di scegliere solo quei frutti che si staccano facilmente dalla pianta, e che sono di un bel colore nero intenso (se si tratta di un gelso nero come i miei) o bianche candide senza alcuna traccia di verde (se è invece un gelso bianco). Visto che i gelsi producono more in abbondanza, e per un lungo periodo di tempo, anche una pianta piccolina vi darà molte soddisfazioni!

Io come vedete con alcune delle mie more di gelso ho realizzato delle tartellette. Ho voluto fare una frolla con farina di riso, per renderla più leggera e profumata (ed è anche senza glutine!), e con poco burro. Ho preferito usare una crema di latte alla menta piuttosto che una classica pasticcera per non coprire troppo gli altri gusti, e mi sono bastate poche more perchè il loro sapore è davvero intenso.


Ingredienti per 12 tartellette:

Per la frolla di farina di riso

- 200 gr di farina di riso
- 50 gr di amido di mais o Maizena
- 2 uova intere
- 60 gr di burro
- 20 gr di olio di semi
- 50 gr di zucchero di canna
- un pizzico di sale

Per la crema di latte

- 300 ml di latte
- 40 gr di zucchero
- 20 gr di amido di mais o Maizena
- 8 foglie di menta

- more di gelso in abbondanza


Procedimento:

Per prima cosa è meglio preparare la frolla. Mescolate semplicemente tutti gli ingredienti, setacciando farina ed amido, ed amalgamate velocemente con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo. Non indugiate troppo in questa operazione, è bene che il burro non si scaldi troppo.

Avvolgete la frolla nella pellicola per alimenti, dopo aver formato un panetto compatto, e lasciatela a riposare in frigo.

Passiamo alla crema. Anche qui è tutto molto semplice. Lavate e stropicciate con le mani le foglie di menta, senza romperle per non avere pezzettini nella crema ma comunque indebolendo la foglia per fare fuoriuscire meglio l'aroma poi.

Mettete a scaldare il latte con lo zucchero e la menta, e quando avrà preso temperatura usatene un paio di cucchiai per sciogliere l'amido di mais in una tazzina. Versate l'amido di mais ben sciolto nel latte e tenete sul fuoco mescolando di continuo ma evitando che raggiunga il bollore. Si addenserà in un paio di minuti, e potrete allora far riposare in una capiente coppetta la vostra crema.

Mentre attendete che la crema si raffreddi, prepariamo la base delle tartellette. Imburrate ed infarinate gli stampini, quindi posizionate una porzione di pasta tra due fogli di carta forno. Stendete velocemente con il mattarello (la carta forno serve ad evitare che la frolla si attacchi al mattarello stesso), quindi foderate gli stampini.

La frolla non deve mai scaldarsi troppo, quindi è bene tenere il grosso della pasta in frigo mentre lavorate una tartellette alla volta. Se avete particolarmente fretta, ricordate che può andare benissimo anche il freezer.

Bucherellate con una forchetta la base delle tartellette, e lasciatele ancora una volta riposare in frigo per una ventina di minuti.

Nell'intanto preparate dei rettangolini di carta forno, con cui coprire ogni tartellette per adagiarvi poi sopra una manciata di fagioli secchi. Così coperta, cuocete la frolla per 15 minuti in forno caldo a 180°C, e poi per altri 10 senza fagioli e carta forno.

Fate raffreddare e togliete dagli stampini. Ora arriva la parte divertente: riempite ogni tartellette con abbondante crema, a cui avrete tolto le foglie di menta, e decorate con le more di gelso.


Consigli:

Se non volete provare la pasta frolla al riso, anche quella classica andrà bene. Persino con quella già pronta otterrete dei buoni risultati, ma la preparazione è così semplice che è un peccato non fare la frolla da se!

Fatta in casa o industriale che sia, la frolla assorbe velocemente l'umidità. Farcite le tartellette solo poco prima di servirle, o perderanno la loro fragranza.

Con la stessa ricetta, chiaramente, potete provare anche altri tipi di frutta. E se volete un risultato più da pasticceria (che io come sapete spesso evito, visto che mi piacciono i dolci che sembrano effettivamente fatti in casa) potete anche spennellare le tartellette con della gelatina lucida.

Portatovaglioli Fradepo.

Millefoglie sbagliata ai mirtilli

E' stata una settimana davvero lunga e difficile, sotto tutti i punti di vista. Invidio molto chi la ha vissuta come una settimana breve, con diversi giorni di relax e tranquillità grazie al 1° maggio. Io ho avuto non pochi pensieri ed impegni, culminati oggi con l'incombenza dello sfalcio dell'erba in giardino. Sono purtroppo allergica ai pollini, e solo chi soffre del mio stesso problema può capire come io fossi ridotta dopo un paio d'ore di lavoro all'aria aperta.

Nulla comunque può impedirmi di pubblicarvi questa torta deliziosa, ideata dal mio compagno e realizzata da me (perchè al solito lui le pensa ed a me spetta di fare, caro lui!). L'ho chiamata "millefoglie sbagliata" perchè della classica torta da manuale di pasticceria non ha nulla: non ho fatto la pasta sfoglia a mano perchè mi manca il tempo (prego vedere il nome di questo blog!), e non ho usato solo pasta sfoglia perchè cercavo un risultato meno omogeneo e più "sbricioloso" (se Banderas può chiamare il suo biscottone inzupposo, io posso chiamare la mia torta sbriciolosa, non c'è dubbio).


Ingredienti (tortiera piccola):

-130 ml di latte intero
- 3 tuorli
- 50 gr di zucchero
- 10 gr di amido di mais
- 250 ml di panna fresca
- aroma di mirtillo Flavourart
- un rotolo di pasta sfoglia
- 50 gr di cioccolato amaro fondente
- 15 sfogliatine glassate


Procedimento:

Per prima cosa prepariamo la crema. E' simile alla crema pasticcera, con qualche variazione sul tema per un risultato meno scontato. Per prima cosa sbattete i tuorli con lo zucchero, fino a farli sbiancare e trasformare il tutto in un morbido composto ricco d'aria. E' un procedimento lungo da fare a mano, potete aiutarvi con un frullino elettrico soprattutto se siete alle prime armi.

Aggiungete al composto di tuorli e zucchero anche l'amido, quindi sempre mescolando velocemente incorporate il latte bollente. Per non rovinare il tutto versatelo molto lentamente. Mettete il composto sul fuoco e portate a bollore senza mai smettere di mescolare: si addenserà molto rapidamente.

Mentre la crema si raffredda, realizzate con il rotolo di pasta sfoglia due basi della stessa forma e dimensione della tortiera scelta. A me è bastato un rotolo perchè la mia tortiera era di forma quadrata e piccolina: essendo una torta da mangiare in piccole dosi e che si rovina in fretta se non avete molti ospiti sconsiglio di usare la classica tortiera tonda. Infornate le basi di sfoglia a 180°C per 15-20 minuti, fino ad averle ben dorate e croccanti, dopo averle abbondantemente bucherellate perchè non gonfino troppo (e per "abbondantemente" intendo proprio esagerate!).


Fate raffreddare anche le basi e nell'intanto riprendete la crema. Aggiungetevi 8 gocce di aroma al mirtillo, quindi montate la panna ed incorporatela con movimenti delicati ed una spatola (o un cucchiaio) piuttosto grandi. Riducete a scaglie il cioccolato fondente, e sepatate in due parti uguali le sfogliatine. Queste si romperanno facilmente in due parti identiche come avrete notato mangiandole: fondo più compatto da una parte, glassatura e pasta sfoglia più friabile dall'altra.

Nell'assemblare la torta, procediamo all'incontrario. Foderiamo quindi la tortiera con la pellicola per alimenti, e spargiamo un primo sottile strato di crema. Disponiamo in modo ordinato le sfogliatine, usando le metà con la glassatura e rivolgendo verso il basso tale glassatura. Coprite delicatamente con la crema ed una spolverata di cioccolato, quindi adagiate il primo strato di pasta sfoglia. Ancora crema, cioccolato, ed ancora pasta sfoglia. A finire altra crema, il resto del cioccolato in scaglie ed il resto delle sfogliatine (le basi senza glassatura, questa volta), meglio se con la stessa disposizione delle prime.

Io ammetto di averla messa in freezer per 5-10 minuti, per far rassodare la crema ancora di più. Al momento di servire semplicemente capovolgete la torta sul piatto da portata. Del rotolo di pasta sfoglia vi saranno di sicuro rimasti degli avanzi, che se ben cotti come le basi possono essere sbriciolati sulla torta per un effetto ancora migliore.


Consigli:

La torta va assemblata all'ultimo minuto, non prima, perchè la sfoglia assorbe l'umidità della crema e perde ogni sua caratteristica. Tenetene conto, per un buon risultato!

So che c'è chi mette poca crema, così che ai lati si vedono tutti sgli strati di sfoglia e di crema neanche un poco. Ma qui la crema ci piace, questa ai mirtilli poi è deliziosa (peccato non sia stagione e non ne avessi di freschi, altrimenti li aggiungevo tal quali nella crema!), e quindi ne abbiamo messa davvero parecchia! Ma un paio di foto in cui si vede l'interno ve le ho messe, sicchè non vi lamentate dai....

Se vi state chiedendo perchè ho voluto usare le sfogliatine, invece che due rotoli di pasta sfoglia, è presto detto: la glassatura delle sfogliatine è una piacevole sorpresa in bocca, così come il fatto che siano più compatte della pasta sfoglia. Sapete che le cose omogenee non mi piacciono troppo...
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